domenica 15 marzo 2015

Volta & Gabbana


Polemicuccia da massaie, irrilevante, ma divertente.
La coppia di rinomati stilisti con l'hobby dell'evasione fiscale non si lascia andare affatto a dichiarazioni a sproposito, ma studia accuratamente l'atteggiamento da prendere (lasciamo perdere tutti i facili pseudomoralismi del "da che pulpito", che non c'entrano nulla) in apposita intervista, con l'idea di attirarsi qualche simpatia borghese e tradizionalista, nel canonico bacino di potenziali acquirenti a 50 Euro di magliette che ne valgono 2.
Sacralità della famiglia tradizionale e della riproduzione naturale non sono ideali, così come vengono pretestuosamente esposti, ma un'inserzione pubblicitaria, nè più nè meno.
Ma il resto del mondo non è così bigotto come l'Italia, e c'è una reazione sdegnata che sorprende i maestri della moda nonchè dilettanti della dichiarazione dei redditi mendace.
La parola "boicottaggio" fa balenare la prospettiva di vendere qualche pezzo in meno di magliette a 50 Euro che ne valgono 2.
E i sacri ideali vengono prontamente riposti, i due si scusano e ritrattano tutto spergiurando di non voler offendere nessuno, specialmente tra quelli che potrebbero acquistare a 50 Euro magliette che ne valgono 2.

Ma perchè fermarsi a boicottare una sola casa di moda ? Boicottiamole tutte, e liberiamoci dall'idiozia dei vestitini firmati una buona volta.

sabato 14 marzo 2015

Marzo, 14, 2015: Giornata Mondiale del Pi greco


L'attribuzione del titolo di Giornata Mondiale del Pi greco, a rigore, sarebbe appropriata per oggi solo nei Paesi che adottano il formato della data nella sequenza di unità di misura un pò insulsa "medio-piccolo-grande", mese, giorno, anno: che io sappia sono soltanto quelli anglofoni; ma per questa volta noi ce ne appropriamo volentieri.
D'altra parte, noi scrittori di date normali e logiche, non disponiamo di un quattordicesimo mese di cui attendere il giorno 3, e, ancor più malauguratamente, manchiamo maledettamente di un 31 aprile. Quindi, 3,1415 è oggi o mai più.

Pi greco

È degno di ammirazione il Pi greco
tre virgola uno quattro uno.
Anche tutte le sue cifre successive sono iniziali, cinque nove due, poiché non finisce mai.
Non si lascia abbracciare sei cinque tre cinque dallo sguardo,
otto nove, dal calcolo, sette nove dall'immaginazione,
e nemmeno tre due tre otto dallo scherzo,
ossia dal paragone quattro sei con qualsiasi cosa due sei quattro tre al mondo.
Il serpente più lungo della terra dopo vari metri si interrompe.
Lo stesso, anche se un po' dopo, fanno i serpenti delle fiabe.
Il corteo di cifre che compongono il Pi greco non si ferma sul bordo della pagina,
È capace di srotolarsi sul tavolo, nell'aria, attraverso il muro, la foglia, il nido, le nuvole,
diritto fino al cielo, per quanto è gonfio e senza fondo il cielo.
Quanto è corta la treccia della cometa, proprio un codino!
Com'è tenue il raggio della stella, che si curva a ogni spazio!
E invece qui due tre quindici trecentodiciannove il mio numero di telefono
il tuo numero di collo l'anno millenovecentosettantatré sesto piano
il numero degli inquilini sessantacinque centesimi la misura dei fianchi due dita
sciarada e cifra in cui vola e canta usignolo mio oppure si prega di mantenere la calma,
e anche la terra e il cielo passeranno,
ma non il Pi greco,
oh no, niente da fare,
esso sta lì con il suo cinque ancora passabile,
un otto niente male, un sette non ultimo,
incitando, ah, incitando
l'indolente eternità a durare.

Wislawa Szymborska

Sarebbe bello se nelle scuole medie venisse presentato assegnando ai ragazzi come compito a casa quello di misurare il diametro e la circonferenza del maggior numero di oggetti rotondi possibile: bicchieri, scodelle, bottiglie, orologi, ecc. E poi, per ciascun oggetto, dividere la circonferenza per il diametro. Ogni ragazzo scoprirebbe così da sè il fascino di quel risultato costante, ma sfuggente e mai ben definito, un tre virgola qualcosa ma non si sa bene quanto.
Costante e trascendente, la sua non algebricità è ciò che ci rende, proverbialmente, impossibile la quadratura del cerchio. E quando dal piano si passa allo spazio, e la circonferenza viene fatta ruotare su se stessa a disegnare la superficie della sfera, ecco che diligentemente il diametro si eleva al quadrato, ma lui, il Pi greco, no, del tutto indifferente all'aumento del numero delle dimensioni.

martedì 10 marzo 2015

Giammai, forse.


"Non siamo d'accordo".
"Non la voteremo mai".
"Così com'è è inaccettabile".
"La votiamo".

"Non siamo d'accordo".
"Va ridisegnata da cima a fondo".
"Se la votino loro".
"La votiamo".

"Non siamo d'accordo".
"E' antidemocratica".
"Noi non l'accetteremo mai".
"La votiamo".

"Non siamo d'accordo".
"occorre rivedere tutto".
"Così com'è non la votiamo".
"La votiamo per disciplina".

"Non siamo d'accordo".
"Non si può fare".
"Abbiamo proposto una drastica revisione".
"E' contraria ai nostri princìpi fondamentali".
"La votiamo, ma è l'ultima volta".
"Al massimo la penultima".
"Vabbè, dài, la terzultima".

Quelli della minoranza del PD sarebbero convintissimi delle proprie idee, se solo qualcuno glie le spiegasse.

martedì 3 marzo 2015

La palla più piccola


Quando, qualche anno fa, abbiamo tentato di organizzare una tassonomia degli argomenti usati dai negazionisti del cambiamento climatico, o dalla derivata sottoclasse dei negazionisti delle sue cause antropiche (come il dottor Soon, protagonista qui un paio di post fa), uno dei livelli più elementari, rozzi e meno articolati riportati nella nostra classificazione era la categoria che abbiamo denominato "Argomento della massaia", di cui qui ricapitoliamo la forma archetipica: "Oh, che freddo fa stamattina ! Brrr, io oggi ho proprio freddo. Quindi il riscaldamento globale è una balla."
Ma categorie tassonomiche semplici e scarsamente elaborate non hanno impedimenti nell'accesso a situazioni e consessi con un grado elevato di prestigio e potere, anzi. Pochi giorni fa, uno dei più "illustri", "stimati" e "qualificati" difensori della teoria alternativa del "consumo a tutto spiano infischiandosene delle conseguenze" (e vedremo poi che di teorie alternative il signore se ne intende) ha brillantemente proposto l'argomento della massaia nientemeno che al Senato degli Stati Uniti.
Il Senatore repubblicano dell'Oklahoma James Mountain Inhofe ha portato in aula una palla di neve e l'ha lanciata verso il banco del Presidente dell'assemblea: "Nel caso l'avessimo dimenticato, poichè qui continuiamo a sentir dire che il 2014 è stato l'anno più caldo mai registrato, chiedo alla presidenza: sapete cos'è questa ? E' una palla di neve. E proviene da appena qui fuori. Quindi fa molto, molto freddo fuori".
James Inhofe, a proposito di archetipi, è un vero repubblicano a tutto tondo: come immagine di sfondo della homepage del suo sito internet personale troneggia un promettente carro armato, e qualsiasi tipo e livello di questione ambientale gli procura un pò di orticaria: ha avuto occasione di paragonare l'EPA (Environmental Protection Agency) alla Gestapo, ed ha pubblicato il libro "The Greatest Hoax" (La balla più grossa) appunto sul tema del cambiamento climatico.
Ma più in generale sono un pò tutti gli argomenti trattati scientificamente a scontrarsi con la sua impermeabilità alle evidenze.
E' rimasta storica una sua conferenza stampa del settembre 2013 contro l'insegnamento della teoria della gravitazione, un'eresia propagandata da "estremisti che tengono Dio fuori dalla fisica" grazie all'infiltrazione nel Governo Federale di "gravitazionisti pagani".
Perchè i bambini non siano plagiati unilateralmente da questi "punti di vista radicali e non-cristiani" e le creature innocenti non siano esposte a "concetti limitati e non dimostrati come l'evoluzione, la gravità e la MATEMATICA", il Senatore propone, seguendo un paradigma che i fondamentalisti ultraconservatori americani avevano già tristemente sperimentato sull'evoluzionismo, che le scuole "insegnino la controversia"; ovvero dedichino pari tempo di insegnamento alle teorie alternative, e che i libri di testo spieghino equamente entrambe le interpretazioni del perchè noi non ci solleviamo a fluttuare nell'aria; e che si lascino gli alunni liberi di scegliere la loro via alla conoscenza.
I più acuti nell'esiguo drappello dei miei lettori si domanderanno a questo punto quale sarebbe la teoria esplicativa alternativa (e rispettosamente pia) alla gravitazione pagana e anti-cristiana.
E' presto detto. Ce lo spiega il co-conferenziere di Inhofe in quella magica giornata alla Prima Chiesa Evangelica di Gesù Cristo Nostro Salvatore di Tulsa, Oklahoma: il pastore part-time Gus Hornsby: "Gli scienziati vorrebbero insegnare ai vostri bambini che la gravità non è altro che due particelle di materia che si attraggono fra loro con una forza proporzionale al prodotto delle loro masse, e inversamente proporzionale al quadrato della distanza fra di esse !" Che pretese. Quanto sordido ateismo trasuda da una tale formulazione. Ma per fortuna sappiamo benissimo che non è così: "Ma questo è il cavallo di Troia del male ! Invece il Libro ci insegna che noi restiamo incollati alla superficie della Terra perchè Satana col suo respiro ci risucchia, spingendoci sempre più vicino alle fiamme dell'inferno sottostante. E' solo per grazia del Signore che Egli ha scelto di ricoprire il nucleo fuso e rovente della Terra con una crosta, creando così uno strato solido salvifico tra i Suoi figli e la dannazione eterna !"
Ecco, così sì che la spiegazione è davvero convincente, e mi sembra proprio che, come proposto da Inhofe, meriti la parità di ore di insegnamento rispetto a quel pivello anticristiano di Newton (se non altro per spiegare cosa se ne farebbe mai Satana di un sasso o di uno gnu).
Il brillante curriculum intellettuale del Senatore Inhofe, che abbiamo qui solo brevemente tratteggiato, gli ha fatto meritare ampiamente di essere scelto, dal novembre 2014, dal Partito Repubblicano come presidente della Commissione Ambiente e Lavori Pubblici del Senato.
Prima di concludere, vi devo ancora la replica, in Senato, al lancio della palla di neve dell'altro giorno. Sen. Sheldon Whitehouse: "Voi potete credere alla NASA, e potete credere a quello che i satelliti misurano sul pianeta, oppure potete credere al Senatore con la palla di neve. La Marina degli Stati Uniti prende la questione molto seriamente, al punto che l'Ammiraglio Locklear, capo del Comando del Pacifico, ha dichiarato che il cambiamento climatico è la minaccia più grossa che affrontiamo nel Pacifico. Potete credere alla Marina degli Stati Uniti o potete credere al Senatore con la palla di neve. Tutte le più importanti società scientifiche americane hanno prodotto dati, molte di esse un decennio fa, che il cambiamento climatico è mortalmente reale. Lo misurano, lo vedono e capiscono perchè avviene. Le previsioni fatte corrispondono a quello che stiamo osservando, e vengono via via confermate. E il principio fondamentale, che la causa principale è l'inquinamento da anidride carbonica, che deriva dall'uso di combustibili fossili, è al di là di ogni ragionevole controversia. Quindi, potete credere a ciascuna delle principali società scientifiche americane, oppure potete credere al Senatore con la palla di neve."

Ma c'è un'ironia ulteriore che desidero lasciarmi come pralina finale, e che ci permette di ritornare al clima esaltante (o meglio, esaltato) della conferenza-stampa contro la gravità nel 2013. Impossessatosi del microfono per spiegare la vera causa della nostra aderenza al suolo, il predicatore part-time ma full-fool Hornsby prese poi a tuonare contro le fondamenta degli edifici, le piscine, ed ogni tipo di buco e di scavo, che assottiglia pericolosamente il prezioso strato e di crosta terrestre che ci salva dall'aspirazione di Satana, destinata ad attrarre i nostri corpi verso la dannazione, così come attrasse la mela verso la testa di Newton, traendolo puerilmente in inganno. Accanto a lui, il Senatore Inhofe annuiva e sorrideva soddisfatto.
Ma stia attento, il Senatore, che per parte sua predica lo sfruttamento senza limitazioni delle risorse fossili, in nome dell'indipendenza energetica del Paese e dello sviluppo economico. Le da lui tanto auspicate trivellazioni a tutto spiano, le miniere di carbone da sfruttare senza ritegno, potrebbero aprirgli pericolosamente la strada verso le fiamme dell'inferno, e fargli rimpiangere il refrigerio della sua cara vecchia palla di neve.

domenica 1 marzo 2015

Salute, Benessere e Fuffologia

Capita (putroppo) più o meno quotidianamente di vedere, copiosamente condivisi sui social network, gli articoletti - bufala sulle miracolose proprietà salutistiche della curcuma, delle prodigiose virtù della salvia, degli insospettabili benefici offerti dalla cannella, la cioccolata che ci fa ringiovanire, eccetera; e non vi dico neanche cosa non fa l'onnipresente serotonina. Le più attive propagandatrici di cazzatine sono le signore, particolarmente affezionate a ciò che fa perdere peso, come ad esempio l'olio di limone, ma certo, come no, o (potevamo dubitarne ?) l'equiseto. Confesso di ignorare le modalità di somministrazione dell'equiseto ma, chissà perchè, faccio fatica ad immaginarmi greggi di signore, nei loro perennemente inadeguati vestitini firmati e con le loro ancor più inadeguate eleganti scarpine, intenti a brucare lungo le sponde dei fiumi. Insomma, se avete una scorta di qualche minchiata che avete acquistato da un fornitore in un momento di ubriachezza, e che ora vi occupa spazio in magazzino e non sapete come smaltirla, scrivete quattro righe insensate raccontando che fa dimagrire, diffondetele in rete e farete la vostra fortuna.
Ma fa niente, augurandomi che le propagatrici di tanta dubitabile saggezza a buon mercato siano tanto coerenti da sperimentare su se stesse e valutare oggettivamente i risultati conseguiti, mi limito a far girare la magica rotellina del mouse senza battere ciglio e passare oltre.

Ma siccome una fesseria così grossa non mi era mai capitata sotto gli occhi, in questo caso non ho potuto trattenermi dall'indagare.

Bicarbonato e Limone: Ecco la ricetta contro il cancro

Per fare le cose a modino, cominciamo dal principio. Le prime tre righe dell'articolo sono frutto di un "copia-e-incolla" dalla pagina di Wikipedia relativa a O.H. Warburg. Sarebbe stato sufficiente estendere l'operazione alle tre righe immediatamente successive della stessa pagina, per far sapere ai lettori che le ipotesi di Warburg sull'origine dei tumori, proposte posteriormente ai suoi studi sul metabolismo cellulare che gli valsero il Premio Nobel, godettero di un certo credito per un decennio o poco più, poi furono definitivamente soppiantate da quanto ancor oggi sappiamo con prove sempre più solide, cioè che i tumori sono causati da mutazioni che avvengono all'atto di divisioni delle cellule somatiche in questo o quel tessuto, casuali, ma la cui probabilità può essere considerevolmente aumentata da vari fattori di rischio sia chimici che fisici, come ormai sanno anche i bambini. Quindi, tutta la parte introduttiva dell'articolo è aggiornata grossomodo agli anni '40.

Come mentore delle proprietà terapeutiche del bicarbonato, ci si affida ancora una volta al già noto fuffarolo Mark Sircus (che oltre a curare il cancro col bicarbonato, si occupa anche di "Psicologia Spirituale" attraverso la International Medical Veritas Association, un nome che è tutto un programma, di cui è fondatore, esponente di punta e presumibilmente unico membro), il quale continua a vantarsi del suo 99 % di pazienti guarite senza che la comunità scientifica abbia mai avuto la grazia di vederne e conoscerne neanche una.

Infine, quanto riportato a proposito del limone è persino difficile da discutere, tanto è confuso, disarticolato, e privo di una definizione chiara di qualsiasi concetto.
Mi limito ad osservare che:
1) Viene citata come prova a supporto un'intervista all'oncologo Umberto Veronesi (ma come ? La "medicina ufficiale" non era tutta da buttare via ?), con il virgolettato: “Una bella limonata fa da scudo contro il cancro”; ma viene misteriosamente omesso il passaggio immediatamente successivo della stessa medesima intervista: "sebbene nessun alimento da solo possa essere uno scudo efficace se non viene inserito in una dieta e in uno stile di vita salutari", dice Umberto Veronesi. Ah, già, dimenticavo che ci vuole anche il bicarbonato.
2) Nella caleidoscopica sarabanda di acidità e alcalinità, del "pH 2.2 che metabolizzato diventa alcalinizzante" [sic !], l'autore di tutto questo accumulo di fuffa dimentica che tutto ciò che noi ingeriamo passa attraverso lo stomaco, poi viene ri-tamponato nel primo tratto dell'intestino e infine sposta il pH del nostro sangue di praticamente nulla. Il pH del sangue è intorno a 7.4 e lì rimane, necessariamente fisso, altrimenti gli equilibri che permettono lo scambio di ossigeno ed anidride carbonica andrebbero a pallino, ed ogni minimo scostamento viene prontamente compensato con gli unici due meccanismi in grado di farlo: respirazione e filtrazione/riassorbimento renale; non certo con alimenti nè bevande.
Non c'è bicarbonato nè limone che tenga.

E visto che abbiamo nominato l'autore dell'accumulo di fuffa, chi sarà mai colui che esercita con mezzi così moderni l'antichissimo mestiere del venditore di fumo ?
Il signor Dioni si qualifica come ingegnere elettronico, ma per fortuna (per fortuna dei nostri computer, intendo) preferisce prestare la sua immensa competenza alla cura della

nostra salute e del nostro benessere, come potrete constatare dalla grande varietà di ciarlataneria assortita che espone nel suo sito, dall'alimentazione ai "misteri e simboli". La stranezza è che un ingegnere, per quanto elettronico sia, uno straccio di esamino di chimica di base nel suo corso di studi lo avrà pur superato. Ed è un mistero come abbia potuto sfuggire al plotone di esecuzione che si alza in piedi da dietro la cattedra quando il candidato tira fuori costruzioni come "il limone sarebbe l’unico alimento anionico al mondo" o "contributo dato nell’interazione tra cationi e anioni, necessaria per la produzione di energia a livello cellulare".

Senza tante arrampicate sugli specchi, basterebbe molto meno per non dubitare dei salutari effetti dell'ingestione di bicarbonato e limone. Lo dice sempre anche mia zia: "un bel rutto fa passare tutti i mali."